Pensare all’abbazia di Chiaravalle, poco fuori Milano, come riferimento spirituale del Villaggio Olimpico di Milano Cortina 2026. Un’idea sulla quale è pienamente d’accordo il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, che oggi ha visitato il monastero e le strutture circostanti. Il governatore ha accolto la proposta ricevuta dal presidente della Fondazione Grana Padano Giuseppe Saetta secondo il quale l’Abbazia, per la sua prossimità al Villaggio che si sta realizzando nell’ex scalo ferroviario di Porta Romana.
“Meta di attrattività turistica, raccordo tra la città e la periferia – ha sottolineato Fontana – Chiaravalle, è un microcosmo di valori condivisi in linea con lo spirito delle prossime olimpiadi invernali”.
“E’ una virtuosa combinazione – ha continuato – di produzioni d’eccellenza, sostenibilità ambientale e sociale, valorizzazione culturale. Voglio evidenziare con orgoglio che i produttori di Grana Padano hanno qui a Chiaravalle un luogo simbolo in cui è custodita una tradizione millenaria”.
Nel 1135, infatti, i monaci cistercensi dell’abbazia di Chiaravalle si impegnano nella bonifica delle terre cogliendo una grande opportunità per favorire l’espandersi dell’agricoltura e degli allevamenti e aumentare così la produzione di buon cibo. Ne deriva una grande disponibilità di latte, di molto superiore al fabbisogno della comunità religiosa e della popolazione dei dintorni. Per non sprecarlo, studiano un modo per riuscire a conservarlo nel tempo e, dopo alcuni esperimenti, matura l’idea di cuocere a lungo il latte, aggiungervi il caglio e sottoporlo in seguito a salatura. Nasce così un formaggio a pasta dura, che acquista tanto più sapore quanto più stagiona, e consente di mantenere inalterati i principi nutritivi della sua preziosa materia prima, il latte.
“Fondazione e Consorzio Grana Padano – ha detto ancora il governatore – hanno la capacità di esaltare queste profonde radici, promuovendo il prodotto DOP simbolo del made in Italy, tra i più conosciuti e venduti al mondo. E, con la stessa passione, intervengono nella protezione del territorio, nella salvaguardia dell’ambiente, nel benessere sociale con le attività nel mulino e la cooperativa Koiné attiva nei servizi per le persone”. “Un legame con il Terzo Settore che – ha concluso – in regione Lombardia è attore chiave di molte politiche, sociali ed economiche”.
All’incontro con la Regione Lombardia, cui ha partecipato anche l’assessore regionale alla Cultura Francesca Caruso, oltre alla Comunità monastica, rappresentata dal priore, Padre Stefano Zanolini, che è anche il Vicepresidente della Fondazione Grana Padano, hanno preso parte anche i vertici del Consorzio per la tutela del formaggio DOP, Renato Zaghini, presidente, e Stefano Berni direttore generale.
“L’Abbazia di Chiaravalle – ha chiosato l’assessore Caruso – è un sito culturale, religioso, storico e artistico di rilevanza nazionale e internazionale risalente al XII secolo. Situata alle porte di Milano, in una zona periferica in profonda trasformazione sociale e culturale al confine tra area urbanizzata e campagna agricola, nel cuore del Parco Agricolo Sud Milano, è organizzata secondo i principi della Regola di San Benedetto da Norcia. La comunità monastica ha svolto nei secoli un ruolo fondamentale per la bonifica e la riorganizzazione del territorio a sud di Milano, ponendo le basi per quella fioritura economica ed agricola che fa della campagna milanese una delle più ricche d’Europa. Tutt’oggi l’abbazia è popolata da una comunità di venti monaci cistercensi”.
La Fondazione Grana Padano ETS è stata istituita a dicembre 2022 dal Consorzio Tutela del formaggio Grana Padano, persegue finalità civiche e una politica di sostenibilità attraverso azioni responsabili rivolte alla comunità in cui opera.
La sua missione è realizzare attività concrete di protezione del territorio, del benessere sociale ed ambientale, di sostegno nel campo dell’arte e della cultura.
Sul fronte produttivo, i numeri del Consorzio Tutela Grana Padano confermano la sua eccellenza nel mondo: ne fanno parte 129 aziende di lavorazione, che gestiscono 137 caseifici produttivi, 149 stagionatori e 200 pre-confezionatori. Dal 1998, anno di attivazione della DOP Grana Padano, al 2023, l’incremento della produzione è stato del 66,87%, del 46,11% negli ultimi 20 anni e del + 4,84% rispetto al 2022.